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Scuola a distanza, continua la protesta di insegnanti e genitori

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Scuola a distanza, spiraglio di luce dopo le proteste contro la Dad?

Scuola a distanza: la protesta continua

Dopo Pasqua si torna a scuola in presenza. Il consiglio dei ministri di ieri sera ha confermato le previsioni degli ultimi giorni. Intanto nei giorni scorsi, in tanti paesi della zona è proseguita la protesta di insegnanti e famiglie contro la didattica a distanza.

Molti genitori, docenti e gli stessi bambini hanno seguito l’esempio di Marta Sasso, che a Scopello, per un’ora al giorno, ha esposto cartelli per “fare il tifo” per il ritorno in presenza degli alunni. E alla manifestazione che si è svolta domenica mattina, 28 marzo, a Vercelli c’era anche Cristina Sasso, maestra alla scuola dell’infanzia di Scopello, una delle prime a uscire allo scoperto contro la Dad.

I ragazzi delle superiori i più penalizzati

«Certamente – spiega – quella del ritorno in classe dei più piccoli è una buona notizia, ma non basta. Sono infatti i ragazzi delle superiori quelli più penalizzati da questa situazione. Saranno andati a scuola un mese nell’ultimo anno e anche stavolta sono stati messi da parte e non per colpa della scuola, ma dei trasporti e delle classi troppo numerose che si trovano in certe realtà. La possibilità deve essere data a tutti, io ho un figlio che può svolgere in presenza alcuni laboratori due giorni alla settimana e questa è una gran fortuna, ma penso agli studenti che dovranno affrontare la maturità e che non possono condividere un momento così importante con i compagni. Per loro è come un pezzo di vita portato via».

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